Si decide la marcia su Roma

Nel 1938, quando il fascismo era all'acme della sua potenza, Mussolini fece pubblicare per la prima volta i verbali della riunione del 16 ottobre 1922, in cui fu decisa la marcia su Roma.


Lunedì, 16 ottobre 1922. -A Milano-
Verbale steso da Italo Balbo.
Presenti: Mussolini, Fara, De Bono, Ceccherini, Teruzzi, Balbo, De Vecchi.


Mussolini: "Il Governo e le correnti antifasciste tendono a soffocare il nostro movimento" Parla delle elezioni richieste e negate, come è stata negata la riforma elettorale e la crisi extraparlamentare. "Giolitti crede di poterci offrire due portafogli, ma ce ne vogliono sei per noi, o nulla. Ed allora bisogna mettere in azione le masse, per creare la crisi extraparlamentare ed andare al governo. Bisogna impedire a Giolitti di andare al governo. Come ha fatto sparare su d'Annunzio farebbe sparare su noi fascisti. Questo è il momento. L'opinione pubblica attende che i sovversivi si uniscano in alleanze sindacali. Oggi nessun capo sovversivo si prende la responsabilità di proclamare scioperi generali."

Esamina l'Esercito e la sua situazione parlamentare. Egli crede che sabato alla 12 cessi di funzionare la direzione: entrerebbe in potere un quadrumvirato: Balbo, De bono, De Vecchi, Bianchi.
Indi: il Piemonte sommerge Torino, la Lombardia Milano; da Piacenza a Rimini: Parma. Frattanto si formano tre armate ad Ancona, Orte, Civitavecchia, comandate da Fara, De Bono, Ceccherini.
Indi si pubblica il proclama allegato e si agisce di conseguenza. Nel contempo si continua a sbandierare l'adunata di Napoli.


Mussolini:
"Credo che tutti saranno d'accordo; in caso contrario vi prevengo che attacco ugualmente. E' inutile attendere il perfezionamento delle forze, che non si può ottenere".

De Bono:
"Manca il funzionamento delle gerarchie."

De Vecchi:
"Il nostro organismo militare è in trasformazione, quindi più debole. La macchina è lenta.Torno a chiedere 40 giorni per perfezionare l'organizzazione. Occorre formare masse di manovra."

De Bono:
"Io sono bersagliato dal Governo, dicono che il mio nome fa da civetta; sto lavorandomi l'Esercito. Qualche tempo in più farebbe bene."

Mussolini:
"E se il momento politico cambiasse?"

Fara:
"Non credo al babau della necessità immediata e appoggio la dilazione De Vecchi. Non conosco gli uomini, i comandanti."

Balbo:
"I comandanti debbono conoscere gli ispettori ed i consoli, bisogna preoccuparsi dei servizi logistici."

Mussolini:
"Lo scopo della riunione è raggiunto: vi è unanimità di vedute sulla indispensabilità dell'azione, idem sul mezzo: le tre colonne, idem sui generali comandanti di colonne, idem sul quadrmvirato. Bisogna dicutere sulla data."

I presenti si accordano sulla data e Mussolini raccomanda che il comando della Milizia non si divida ma studi subito i variproblemi.


"D'Annunzio è favorevole."


16 ottobre 1922